storia orologio da parete

Orologi a parete: la storia

La storia degli orologi risale all’antichità: infatti, sin dai tempi antichi l’uomo ha sentito la necessità di misurare il tempo.

La prima tipologia di orologio che venne ideata fu la meridiana: tramite quest’ultima, grazie a un sistema di ombre, era possibile determinare in che fascia della giornata ci si trovava.

Successivamente si passò alla clessidra che, a sua volta, trovò la sua evoluzione nell’orologio ad acqua, o idrocronometro.

Intorno al 1200 d.C. furono inventati i primi veri orologi meccanici, che iniziarono ad essere installati anche su numerose torri.

Nel 1656 lo scienziato olandese Christiaan Huygens ottenne il brevetto per l’orologio a pendolo, noto per la sua grande eleganza e, soprattutto, per la sua grande precisione nella misurazione del tempo.

Il pendolo, precursore dei primi orologi a muro, era fatto di legno o metallo e funzionava grazie a un moto alternato.

Nel momento in cui fece il suo ingresso nelle case, l’orologio a pendolo divenne anche un oggetto di design, da valorizzare nell’ambiente domestico in quanto elemento cardine di un arredamento chic, per famiglie agiate.

Dalla metà del 1700 in avanti insieme all’orologio a pendolo fece la sua comparsa anche l’orologio a muro. A differenza di quello a pendolo funzionava con un meccanismo analogico ed era caratterizzato da dimensioni più compatte, che permettevano una più comoda facilità d’impiego.

I primi orologi a parete erano caratterizzati dal fatto di avere una sola lancetta, quella delle ore, alla quale si aggiunse la lancetta dei minuti con la scoperta delle minuterie (ingranaggi che fanno girare le lancette).

Anche l’orologio a parete, come quello a pendolo, venne da subito utilizzato anche come un elemento d’arredo, oltre che come mezzo per essere a conoscenza dell’orario.

Tra gli orologi a parete, il più particolare è senza dubbio quello “a cucù” ossia un orologio particolare realizzato in legno finemente intagliato e caratterizzato dall’uscita di uno o più uccellini, o personaggi iconici, allo scoccare delle ore.

Con l’epoca moderna anche l’orologio analogico venne sorpassato ed ecco che fece la sua comparsa l’orologio digitale. Con l’avvento del digitale sparirono le lancette dai quadranti degli orologi per far spazio a un orario indicato in numeri. Solitamente, sullo schermo c’erano due spazi numerici per le ore, due punti di separazione e due spazi numerici per i minuti.

In alcuni modelli di orologio digitale erano previsti anche i secondi e i millesimi di secondo.

Il digitale fece la sua comparsa sia sugli orologi da parete sia su quelli da polso, apportando un enorme cambiamento anche in termini di design. Con il digitale si iniziò, infatti, a differenziare anche le varie tipologie di orologio da appendere nelle varie stanze della casa.

Le tipologie di orologi da parete odierna è pressoché infinita, spaziando dagli orologi da parete vintage fino a quelli moderni digitali.